Arciconfraternita della Morte


Risalente al XIII secolo, la Chiesa di Sant’Antonio fu rifatta totalmente nel 1875.

L’imponente facciata, che ne delinea l’impianto interno a tre navate, si presenta lineare e sobria ed è suddivisa in tre parti in senso verticale, da paraste tuscaniche e si sviluppa su due piani.

La parte superiore, corrispondente alla navata centrale, è caratterizzata un timpano spezzato mistilineo, con pinnacoli ai lati.

Al centro si apre il portone d’ingresso, sormontato da un timpano spezzato ed ai lati, corrispondenti alle navate laterali, si aprono accessi alla chiesa con timpani curvilinei sostenuti da mensole a volute Al suo interno sono conservate delle preziose tele del pittore salentino Barnaba Zizzi e del Salinaro.

Di pregevole fattura sono le statue dei Misteri, portate in processione il Venerdì Santo.

Nel 1656 l'Arciconfraternita dei Morti assunse il governo della chiesa, ponendosi sotto la protezione del cardinale Fabrizio Ruffo e del cardinale Giuseppe Renato Imperiali.

Ancora tutt'oggi all'Arciconfraternita dei Morti spetta la cura dell'edificio sacro.

Consiglio di Amministrazione 2019-2023

  • Priore: Giuseppe Rubino
  • Consiglieri: Musio Andrea, Papadia Beatrice
  • Tesoriere:
  • Segretario: Giuseppe Gatti
  • Pro Segretario: Vincenzo Muscio​