Bartolo Longo (Latiano, 10 febbraio 1841 – Scafati, 5 ottobre 1926) è stato fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei e consacrato alla Fraternità laica di San Domenico.

Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980 e sarà canonizzato nel corso del 2025 in seguito all’approvazione data da papa Francesco durante la sua degenza al policlinico Gemelli di Roma il 24 febbraio 2025.

Fonti a cura di Caforio Rita e Salvatore Settembrini

Bartolo Longo: le opere sociali a Latiano

Il Fonte Battesimale

Il 13 febbraio 1841, Bartolo Longo ricevette nella Parocchia Santa Maria della Neve di Latiano, il Battesimo.

La nascita dal fonte battesimale gli fu sempre cara e tanto da portare Bartolo a celebrare quel giorno al posto del suo compleanno. Tanto che per suo desiderio, nella fondazione dell’opera pompeiana, il 13 febbraio del 1876 segnò la data d’inizio al pubblico culto alla SS. Vergine del Rosario.

Le sue radici

Bartolo Longo mostrò sempre un grande amore per la sua terra d’origine ed in particolare verso Latiano, città natale e i suoi concittadini.

Ogni settembre, dopo il suo trasferimento a Napoli, tornava a Latiano per riposare dalle fatiche del suo gravoso incarico a Pompei. Era un’occasione per rivedere i vecchi amici d’infanzia, incontrare intellettuali e parenti con cui manteneva un assiduo rapporto epistolare. Questi ritorni annuali erano un momento di sollievo e un modo per riallacciare i legami con le sue radici, lontano dalla frenesia della vita.

I suoi amici più cari furono Vincenzo Pepe e Tarquinio Fuortes con cui aveva scambi frequenti di idee ed opinioni e a cui chiedeva consigli anche per il suo operato.

Anche a Latiano intervenne in varie situazioni, sia su richieste specifiche del parroco della chiesa matrice, sia su richieste degli amici fidati o dei parenti. Si prodigò per migliorare le condizioni di vita dei concittadini, contribuendo attivamente e spesso a proprie spese, a iniziative atte a realizzare un progresso spirituale, economico e sociale.

Fu sempre in contatto con i vescovi della diocesi di Oria, a cui appartiene Latiano e il parroco don Bartolomeo D’Angelo con cui condivideva la diffusione della devozione al Cuore di Gesù.

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù

Il 21 novembre 1859 fu inaugurata la chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Via Mustich (da non confondere con l’omonima Parrocchia e conosciuta oggi sede della confraternita del SS. Sacramento) e fra gli iscritti dell’associazione che propaga il culto del Sacro Cuore, il primo posto fu occupato dal giovane Bartolo che da poco aveva terminato gli studi a Francavilla Fontana.

Il culto del Sacro Cuore avrà grande importanza nella vita del santo e nella realizzazione delle opere pompeiane come affermerà più volte lui stesso. Il forte sostegno dato alla propagazione del culto del Sacro Cuore di Gesù viene riportato nella sua corrispondenza con il vescovo Di Tommaso di Oria e nelle lettere con Tarquinio Fuortes.

Festa del Santissimo Crocifisso

In quegli anni, nella seconda metà dell’Ottocento, la festa patronale più importante a Latiano era la festa patronale del SS. Crocifisso e che si festeggia ancora oggi, l’ultima domenica di agosto.

In diverse occasioni Bartolo Longo ha anche partecipato ai festeggiamenti e nel 1866 contribuì all’istituzione del primo asilo dell’infanzia, che ha operato sino al 1892, a cui offrì sostegno finanziario per le spese del personale e per la ristrutturazione dei locali.

Purtroppo l’amministrazione comunale dell’epoca non sostenne l’iniziativa che portò alla chiusura dell’asilo.

L'Ospizio per i Poveri: Dalla Beneficenza all'Impegno Sociale

Nelle opere sociali a Latiano grande importanza ebbe Caterina Scazzeri, donna appartenente ad una nobile famiglia originaria di Francavilla Fontana.

L’edificazione del Pio Istituto Caterina Scazzeri, è una struttura che ancora oggi testimonia la sua storia e fu resa possibile grazie alle generose donazioni di Caterina Scazzeri: donna scomparsa in giovane età.

L’edifico dopo un periodo di abbandono, ritrovò nuova vita e utilità per la cittadinanza grazie all’impegno organizzativo ed economico di Bartolo Longo.

Inizialmente vi furono problemi per la gestione dell’ospizio e dopo vari tentativi furono incaricate, grazie al suo intervento, le suore del Terzo Ordine di San Domenico.

Per il suo operato verso l’ospizio, il consiglio comunale nella seduta del 23 novembre 1896 conferì a Bartolo Longo il titolo di “cittadino onorario”.

cappella dedicata a Santa Maria della Greca

Bartolo Longo, non si limitò al restauro dell’Ospizio per i Poveri a Latiano, ma il suo impegno si estese anche all’attigua cappella dedicata a Santa Maria della Greca, dove promosse un significativo intervento di restauro.

All’interno della cappella Longo fece costruire un’altare dedicato alla Vergine di Pompei, segno della sua profonda devozione e valore storico e simbolico di grande importanza per Latiano.

Si trattò infatti del primo altare nel paese dedicato alla Vergine di Pompei, a testimonianza del forte legame tra le opere pompeiane e la sua città natale e demolito negli ’60 del Novecento.

Tipografia

Costantemente veniva informato dagli amici latianesi su tutte le funzioni liturgiche e feste religiose che si tenevano a Latiano e provvide nei primi anni del ‘900, a istituire nella chiesa del Rosario, il Terz’ordine Domenicano.

Per rafforzare e diffondere il culto dei santi, che più spesso invocava, provvidde presso la tipografia da lui fondata nella Valle di Pompei, a stampare molti opuscoli devozionali che distribuiva a tutti i cittadini latianesi, insieme a vari opuscoli devozionali di Vittorio Pepe.

Chiesa rurale "San Francesco alla Sardedda" dedicata a S. Francesco d’Assisi

Nel 1900 su proposta di Tarquinio Fuortes, Bartolo Longo interviene per la costruzione della Chiesa di san Francesco nella contrada Sardella, per offrire un edificio di culto e di conforto spirituale ai numerosi contadini che vivevano stabilmente in quella contrada, lontana da paese.

Opere Chiesa Santa Maria della Neve

Nel 1907 iniziò una proficua collaborazione con il parroco della chiesa matrice don Alfredo Spagnolo, per cui Bartolo avrà un ruolo determinante nei restauri della chiesa matrice.

Intervenne anche presso la Santa Sede per ottenere un contributo economico dal Papa per i restauri della chiesa.

Fece realizzare a sue spese l’altare maggiore, la balaustra e le pile dell’acqua santa. Inoltre, fece realizzare una copia del quadro della Madonna del Rosario da esporre nella chiesa matrice dove tutt’ora è possibile ammirarlo.

A seguito delle richieste del parroco, partecipò finanziariamente alla fornitura di un imponente organo, ancora oggi presente e nel 1912, iniziò a sue spese, la costruzione dell’altare maggiore in elementi marmorei, in onore della Vergine del Rosario di Pompei.

Nel 1912 fu istituito in Latiano un Circolo cattolico e Bartolo Longo fu nominato presidente onorario, tale circolo prese il nome di “Circolo cattolico Bartolo Longo“ che è ancora operante nella città.

Santuario Madonna di Cotrino

Negli ultimi anni della sua vita, furono molti i cittadini che sollecitarono Bartolo a farsi promotore di un convento presso il santuario di Cotrino, con un ordine religioso che avrebbe apportato bene spirituale alla città.

Il convento era stato completato, grazie alle donazioni di vari cittadini latianesi nel 1915 e Bartolo Longo si prodigò affinchè un ordine religioso ne prendesse la gestione.

Dopo aver interpellato vari ordini, la scelta cadde sui monaci cistercensi della Congregazione di Casamari che il 20 agosto del 1922, festa di San Bernardo Abate, insediarono la loro comunità a Latiano.

L’anno seguente, sempre per intervento del beato, furono fuse le due campane del santuario di Cotrino e benedette l’11 aprile 1923, durante la novena in preparazione della festa della Madonna di Cotrino dall’arcivescovo di Brindisi mons. Tommaso Valeri.

Confraternita del Rosario

Il 9 febbraio 1924 muore la contessa De Fusco e a seguito delle liti giudiziarie dei figli della contessa, Bartolo Longo torna a Latiano.

Qui trascorrerà l’ultimo periodo della sua vita, frequentando attivamente la chiesa del Sacramento, la chiesa del SS. Rosario e la Chiesa matrice, circondato dall’affetto e dalla devozione degli amici e di tuti i latianesi.

Bartolo continuò a svolgere il suo apostolato a Latiano e a distribuire libri e oggetti devozionali e in quegli anni fece una cospicua offerta per la realizzazione del gonfalone della confraternita del Rosario e nel 1925 da Pompei inviò un contributo per i restauri della medesima chiesa.

Nel 1925, facendo ritorno a Pompei, lasciò un biglietto autografato che ancora si conserva con su scritto: “…torno in Valle di Pompei, ma lascio il mio cuore a Latiano”.

Monumento Bartolo Longo

Nel 1912, come segno di devozione, la città di Latiano nella piazza a lui intitolata, pose un monumento bronzeo inaugurato il nove novembre 1968.

Nel 2003 nella chiesa matrice è stato inaugurato l’altare dedicato al santo che custodisce il suo simulacro e la reliquia della falange donata dalla Prelatura di Pompei ai cittadini di Latiano, in occasione della sua beatificazione nel 1980.